CNI: Corpus Nummorum Italicorum

primo tentativo di un catalogo generale delle monete italiane medievali e moderne coniate in Italia o da Italiani in altri Paesi


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  1. CASA SAVOIA (Torino, Chambéry e le altre sedi dei Savoia), Roma 1910 (15.9 MByte indice tavole 4.4 MByte)
  2. PIEMONTE e SARDEGNA (tranne le sedi dei Savoia già sul volume 1) link esterno
  3. LIGURIA e CORSICA link esterno
  4. LOMBARDIA tranne Milano, Roma 1913 (9.8 MByte indice tavole 21.2 MByte)
  5. LOMBARDIA: Milano, Roma 1914 (8.1 MByte indice tavole 9.5 MByte)
  6. VENETO Zecche minori - Dalmazia Albania, Roma 1922 (23.6 MByte indice tavole 8.8 MByte)
  7. VENETO parte I - dalle origini a Marino Grimani , Roma 1915 (17.3 MByte indice tavole 5.8 MByte)
  8. VENETO parte II - da Leonardo Donà alla chiusura della Zecca , Roma 1917 (21.2 MByte indice tavole 16.5 MByte)
  9. EMILIA 1° tomo (parte occidentale da Piacenza a Modena), Roma 1925 (24.9 MByte indice tavole 111.4 MByte)
  10. EMILIA 2° tomo (parte orientale, da Bologna alla costa), Roma 1927 (24 MByte indice tavole 7.3 MByte)
  11. TOSCANA (tranne Firenze) link esterno
  12. FIRENZE link esterno
  13. MARCHE (Ancona 94 MByte, Ascoli 12 MByte, Camerino 1,5 MByte, Casteldurante 1,7 MByte, Fabriano 2,6 MByte, Fermo 14 MByte, Fossombrone 1,4 MByte, Macerata 32 MByte, Montalto 7,6 MByte, Recanati-San Severino 1,8 MByte, tavole 47 MByte)
  14. UMBRIA, LAZIO (tranne Roma)
  15. ROMA 1° tomo - Dalla caduta dell'impero romano al 1572, 1934 (17.2 MByte indice tavole 3.7 MByte)
  16. ROMA 2° tomo - Dal 1572 al 1700, 1936 (17.3 MByte indice tavole 5.4 MByte)
  17. ROMA 3° tomo - Dal 1700 al 1870, 1938 (10.6 MByte indice tavole 4.1 MByte)
  18. ITALIA MERIDIONALE, ZECCHE MINORI link esterno
  19. NAPOLI 1° tomo - Dal 665 al 1556 link esterno
  20. NAPOLI 2° tomo - Da Filippo II alla chiusura della Zecca (79.5 MByte indice tavole 6.6 MByte)

Legenda

Materiale

Conservazioni

Dati ponderali e misure

I pesi vengono sempre indicati in grammi; e quando se ne notano due o piú per la stessa moneta, si riferiscono ad esemplari le cui varianti di conio son troppo lievi per meritare d'esser descritte.

In quanto alle misure si indica il diametro del conio, sia pure in modo approssimativo; giacché questa approssimazione vale molto meglio che la misura esatta de' tondini, i quali, prima de' tempi moderni, riuscivano tuto diversi per una stessa moneta.


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